L’ancona dei Cappuccini di Guardiagrele e il suo restauro

Raccolta di notizie storiche, tecniche e metodologiche.

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Descrizione

Si tratta del primo libro scritto dal prof. Diodato “pensato in guardiese e tradotto in italiano”, ufficialmente esaurito da tempo ma di cui rimangono qui le “copie dell’autore”. È stato pubblicato nel 1998 e rappresenta il punto conclusivo del lungo e complesso lavoro di restauro di un dipinto ad olio su tela di grandi dimensioni (368 x 245 cm) che è inserito nella sua imponente cornice monumentale.

Libro imperdibile per i guardiesi doc, offre ai restauratori di oggi una retrospettiva puntuale sui metodi, le condizioni, le fasi passate e l’evoluzione del modo di operare. Infatti, oggi il restauro delle opere d’arte, specialmente per quanto riguarda le indagini preliminari, viene solitamente portato avanti da vari specialisti separati per settore di competenza. Qui invece, troverete ancora il “tutto in uno” di vecchia scuola, dove il restauratore doveva sapere e saper fare di tutto.

Essendo – già in premessa – il Restauro definito come operazione che serve per “facilitare la comprensione delle opere d’arte” e del contesto culturale che le hanno prodotte, questo libro è un esempio dimostrativo e divulgativo della metodologia del “Restauro moderno” inteso secondo il concetto di Cesare Brandi.

Esso nasce dal diario/giornale del restauro che è stato ampliato e corredato dal resoconto accurato di tutte le ragioni che hanno giustificato le scelte operative adottate. Si compone di tre parti.

Nella prima vi sono raccolte le notizie storiche che hanno attinenza col dipinto o che riguardano l’evoluzione del contesto storico-artistico e culturale nel quale è stato realizzato, con documenti d’archivio, anche inediti, che riguardano la città di Guardiagrele e l’araldica dei nobili donatori; la nascita e l’ampliamento della chiesa dei Cappuccini e le ipotesi di attribuzione della pala d’altare. Più in generale il lettore vi troverà notizie che riguardano la storia medievale di Guardiagrele e delle sue vicende storiche (anche la contestata, ipotetica attinenza del nome Grele col Graal). Inoltre, vi è un’attenta analisi iconologica “guidata” nella individuazione dei soggetti raffigurati.

Nella seconda parte vi sono descritte, col relativo corredo fotografico, le indagini preliminari eseguite secondo le raccomandazioni della Carta del Restauro 1987 e condotte in luce normale e radente; in luce UV (ultravioletta); IR (infrarossa) in bianco e nero e IR falso colore, tutto con l’indicazione delle procedure e dei materiali (pellicole, filtri e parametri scelti) utilizzati; XR (le radiografie); tutte le analisi stratigrafiche e chimiche micro-qualitative realizzate su piccolissimi campioni prelevati, specialmente dalle zone ridipinte, con le relative mappature che evidenziano lo stato ed il livello di degrado presente nelle varie zone.

Nella terza parte è stata raccolta la documentazione fotografica con la descrizione di tutti gli interventi eseguiti a partire dalla scheda tecnica, che riporta le misure ottenute dal rilievo fotogrammetrico preliminare allo smontaggio, con l’indicazione particolareggiata dei materiali e dei metodi impiegati nelle varie fasi e tempistiche del restauro.

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